Lo scorso 20 novembre è stata inaugurata l’ultima edizione di ‘Una Stanza Tutta Per Sé’.
Dopo tre anni e sei edizioni in cui designer ed architetti si sono succeduti nella realizzazione della Stanza, questo primo progetto culturale di Cantiere Galli Design si chiude con l’opera di Agostino Iacurci, giovane artista pugliese di base a Berlino. La sua “Colazione sull’erba” è una speciale interpretazione del tema 2019 ‘Ospiti desiderati’.
“Nel suo terzo anno di vita la Stanza tutta per sé prende in considerazione l’idea di ospitare. Gli autori sono chiamati a immaginare lo spazio non solo per essere abitato dalle proprie personali idee, ma anche da una persona fisica a loro scelta. Il tema dell’ospitalità ha storicamente significati plurimi, variabili nelle diverse culture; ma oggi più che mai assume un valore che rimanda all’apertura, alla conoscenza, alla condivisione come accrescimento. La Stanza si apre agli “Ospiti desiderati” e ogni invito può divenire l’occasione per scoprire nuovi territori mentali”. Domitilla Dardi
La Stanza dunque da ‘contenitore di idee e spazio della creatività’ diventa luogo di accoglienza in cui immaginare di invitare un ospite. Un tema tanto delicato quanto attuale, all’insegna della solidarietà e della condivisione.
E’ proprio il tema ‘condivisione’ ad essere centrale nell’installazione di Agostino Iacurci: un tavolo nel mezzo della stanza che invita a riunirsi e a condividere un momento piacevole. Se poi il tavolo in questione è una linea sinuosa che da piano si trasforma in tappeto, questo diventa la metafora di accoglienza per tutte le culture e i diversi modi di mangiare: stando in piedi, seduti o a terra. L’artista vuole inoltre celebrare uno dei momenti della sua infanzia legati alla convivialità che ricorda con piacere: la preparazione della salsa, è per questo che riempie le pareti della Stanza con tante piante di pomodori.
“Nella mia famiglia la tavola è il centro della vita sociale, il luogo dove si passa la maggior parte del tempo assieme e dove ci si scambiano affetti sotto forma di pietanze. Del resto, dalle mie parti, per frenare bruscamente un eccesso di confidenza di un interlocutore gli si domanda: “Abbiamo mai mangiato insieme?”, come a dire che la condivisione di un pasto è requisito minimo di una conoscenza. Quando sono stato invitato a immaginare una stanza sul tema “Ospiti desiderati” non ho potuto non pensare alle grandi tavolate della mia infanzia, imbandite spesso all’aperto in campagna durante le feste in famiglia, di cui la mia parte preferita era la realizzazione della salsa.
Ho quindi immaginato una tavolata in mezzo ai pomodori, una pianta a me molto cara e dalla storia emblematica. Originaria di Messico e Perù, la pianta del pomodoro è arrivata in Europa nel 1540. Considerato a lungo tossico e poi utilizzato a fini ornamentali, il pomodoro è diventato un alimento commestibile solo molti decenni più tardi, complice il processo di adattamento ai nostri climi che trasformò i frutti da gialli in rossi. In 500 anni, quello che ci appariva come un veleno a causa del suo aspetto esotico è finito per diventare caposaldo della nostra cultura gastronomica, elemento identitario nonché tassello imprescindibile della nostra economia”. Agostino Iacurci
Fino a primavera potremo fare colazione tra i pomodori, vi aspettiamo a Cantiere!