Vi presentiamo la nuova rubrica “I Coinquilini” dedicata al mondo dell’arredo.
Cantiere Galli Design amplia il servizio offerto ai progettisti attraverso la consulenza e la vendita dell’arredo. E’ una scelta che nasce dalla volontà, ormai consolidata, di curare il progetto a trecentosessanta gradi, di supportare il progettista nella scelta accurata e nella selezione dell’arredamento, parte integrante ed estremamente significativa del più ampio progetto di architettura.
Oggi vi parliamo della poltrona “Gilda” di Zanotta.
Possiamo definirlo un classico del design del XX secolo, attraverso cui Zanotta rende omaggio ad un grande dell’architettura italiana degli anni 50: Carlo Mollino. Un “incorreggibile ragazzaccio”, così lo definiva Bruno Zevi, appassionato di aerei, automobili e velocità, passioni che sono facilmente rintracciabili nel dinamismo dei suoi disegni e dei suoi progetti. La forma ha un ruolo centrale nel suo processo progettuale, specie se aerodinamica ed ergonomica.
Zanotta ha contribuito in modo significativo alla riscoperta delle opere di Carlo Mollino, grazie allo sguardo attento del fondatore Aurelio. A partire dal 1982 sono stati messi in produzione svariati pezzi disegnati tra gli anni ’40 e ’50, la maggior parte ancora in catalogo, tra questi anche la poltrona Gilda.
La Poltrona Gilda testimonia, oltre allo stile tipico del progettista, l’attenzione di Mollino alla ricerca, all’innovazione di tecnica e materiali e soprattutto all’aspetto artigianale. I suoi mobili, nella maggior parte dei casi, non nascevano per essere prodotti in serie ma per essere realizzati come pezzi unici, pensati appositamente per gli interni da lui progettati. Sono esperimenti scultorei unici.
Nel 1953, alle prese con l’arredo di casa Pomella, Carlo Mollino aveva disegnato due poltrone gemelle con schienale reclinabile contraddistinte da una struttura di legno massello sagomato e scolpito con due elementi imbottiti per sedile e schienale e con sistemi di fissaggio e regolazione di ottone.
L’omaggio di Zanotta è una “ricostruzione filologica” della versione originale, non è infatti una riproduzione fedele delle due prime poltrone ma una evoluzione che regala un’ulteriore bellezza scultorea a quest’oggetto, amplificandone il carattere.
Il design generale della poltrona è definito da linee solide ma accoglienti e da un particolare equilibrio nella distribuzione delle masse, un contrasto perfetto tra le imponenti parti imbottite e la struttura in legno ridotta invece all’essenziale. L’elemento bracciolo/gamba posteriore è la componente estremamente caratterizzante di tutta la seduta, ha una forma organica a foglia che si allarga nel punto d’appoggio del gomito, ampio abbastanza per sostenere un libro o un paio di occhiali. E’ costruito in un pezzo unico e non più giuntato come nell’originale, seppur realizzato dai bravissimi artigiani di Mollino.
Nella versione attuale di Gilda, con le evoluzioni apportate dall’azienda, lo schienale e la seduta sono sfoderabili, ovviando ad una criticità non trascurabile dell’ originale; è stata inoltre impreziosita dall’aggiunta di un codino di topo che segue tutto il profilo della poltrona. E’ disponibile in rovere naturale o in noce canaletto per le parti strutturali, gli imbottiti possono essere rivestiti in pelle ed in tessuto.