Non chiamatelo showroom. Cantiere Galli Design, che ha aperto a Roma nella sua veste definitiva a metà febbraio, è molto di più di uno spazio commerciale. È anche un polo espositivo, un punto d’incontro per i professionisti della capitale, una biblioteca specializzata sul progetto, una fornitissima materioteca e, soprattutto, un luogo aperto alla città e a tutti gli appassionati di design. «È una realtà unica nel suo genere e a Roma se ne sentiva davvero bisogno – conferma Eleonora Galli, proprietaria ed ideatrice del progetto – perché colma un grande vuoto dell’offerta professionale di rivendita e consulenza nel mondo del design».
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Cantiere Galli inaugura il 2017 con un nuovo progetto di interior curato da Chiara Di Pinto e Arianna Lelli Mammi di Studiopepe che rilegge lo spazio esistente nel segno della leggerezza, e una nuova, raffinatissima, immagine coordinata elaborata dal designer Marcello Pirovano che ha scomposto la figura del gallo giocando col Tangram. Se ciò non bastasse Eleonora Galli e Domitilla Dardi, storica e curatrice per il design del MAXXI-Architettura di Roma, si sono inventate “Una stanza tutta per sé” (citazione del saggio di Virginia Woolf, A Room of One’s Own), uno spazio espositivo dedicato alla creatività a tutto tondo, che inaugura il primo ciclo di mostre con il progetto Beata Solitudo del giovane Giuseppe Arezzi (classe 1993), un «rifugio per l’eremita contemporaneo» – tecnologico, mutante e primitivo – che parte da riferimenti vernacolari per comporre un’architettura autosufficiente e adattiva a diverse latitudini.
leggi tutto l’articolo di Luca Trombetta su Living Corriere della Sera