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Classe 1980, giovane, curiosa, entusiasta e sorridente: Matilde Cassani, una nordica dai tratti mediterranei!
Sarà lei la prossima interprete della nostra Stanza. L’ultimo allestimento di questa edizione di “Una Stanza Tutta Per Sé” dal titolo “Lasciare tracce” porterà la sua firma e il 28 novembre l’inaugurazione in cui scopriremo in che modo, Matilde, avrà voluto lasciare il suo segno qui a Cantiere Galli Design.
Architetto ma con una vocazione alla ricerca, molta ricerca! che la porta un pò lontano dall’architettura ma più vicina alle installazioni e alle opere d’arte in generale. Molto studio e tanta formazione all’estero hanno influenzato il suo modo di lavorare osservando il mondo. E’ soprattutto quel mondo nascosto e insolito, lontano dalla sfera mediatica e che in modo davvero preponderante si riflette in tutte le sue produzioni. Lei stessa afferma che il suo interesse è “mettere in mostra le cose che esistono già ma che sono poco notate” come ciò che nasce dagli scambi culturali e dalla bellezza delle integrazioni, fenomeno che esiste ma che in Italia stenta ancora ad essere davvero considerato.
L’interesse per le religioni e le diferenze culturali è un filo conduttore che troviamo in molte sue interpretazioni, ve ne citiamo alcune in particolare:
La sua prima concretizzazione è nello studio fatto per la sua tesi di laurea, un’analisi post tsunami in Sri Lanka in cui prendeva in considerazione il modo in cui la ricostruzione delle case distrutte fosse estremamente influenzata dalla religione degli abitanti, da qui il titolo “Form follows religion“.
C’è poi Sacred interiors in profane buildings, (2010) già il titolo dice tutto, su come il fenomeno migratorio e il multiculturalismo si riflettano sulla società determinando cambiamenti economici e spaziali, cambiamenti spontanei ed adattamenti. Nascono nuove architetture in relazione alle nuove religioni che convivono e il bisogno di religione si manifesta nelle metropoli, ancora e sempre.
The holy book, Another Country (2010) che segue “Sacred Interiors” è una mappatura dei luoghi di culto dei musulmani, sikh e buddisti a Barcelona che occupano prevalentemente luoghi inaspettati e poco appariscenti come negozi vuoti, inutilizzati o estensioni di garage. Spazi trasformati in base alle esigenze della comunità che svolge le prorpie pratiche religiose.
E ancora “Spiritual devices” (2010) sempre dalla ricerca fatta a Barcellona sui luoghi di culto, un’indagine sui bisogni dei rituali di preghiera di quattro religioni: Cristianesimo, Islam, Buddismo e Sikhismo. Sulla base di questo Matilde ha sviluppato quattro elementi in moduli pieghevoli e trasportabili per pregare ovunque, in assenza di un vero e proprio luogo di culto tradizionale. Sono una chiesa, una moschea o un tempio… portatili!
Countryside worship/A celebration Day (2014) è una dimostrazione di come la realtà urbana e l’uso degli spazi urbani cambino molto più rapidamente di quanto non facciano le politiche di pianificazione urbana. Ogni anno i numerosi templi Sikh costruiti nei terreni agricoli italiani della Pianura Padana ospitano un’enorme festa del raccolto, i Vaisakhi, che riunisce migliaia di sikh. Durante questo periodo, si percepisce bene la diversità religiosa della popolazione, in soli venti anni il paese è passato da una chiara maggioranza cattolica a un complesso e unico insieme di comunità religiose.
Anche l’ultimo progetto di quest’anno per Manifesta a Palermo di nome “TUTTO” (2018)rivela questa matrice religiosa e il pluralismo culturale nel contesto occidentale contemporaneo, un fenomeno complesso di influenza/integrazione di culture diverse. Qui l’attenzione è stata soprattutto sul rito e la celebrazione, una vera e propria festa in cui “tutto” è mescolato e finalizzato per lo stare bene e unire le persone, senza distinzioni sociali e con riferimenti chiari, ovviamente, alle feste barocche.
Per la Stanza di Cantiere l’installazione di Matilde non avrà matrice religiosa ma possiamo anticipare che alcuni dei suoi caratteri tipici saranno riconoscibili anche qui! Un materiale in particolare costituirà il carattere predominante nell’installazione, trattato in un modo diverso dal solito e in una “veste” insolita, dando l’opportunità a tutti quelli che vorranno interagire, di lasciare una traccia visibile anche se facilmente cancellabile e reversibile…
Non sveliamo di più! Possiamo solo dire di non vedere l’ora di scoprire “SUNSET” (questo è il titolo!) progetto di Matilde Cassani insieme ai suoi colleghi Leonardo Gatti e Guglielmo Campeggi.
Vi aspettiamo numerosi mercoledì 28 novembre dalle 18:30 a Cantiere Galli Design.