Il mondo floreale e la poetica di Dylan Tripp incontrano l’estetica di Mutaforma.
Dylan Tripp, floral designer con un passato da creativo nel mondo della moda, protagonista a Cantiere Galli Design dell’ultima edizione di Osservatorio, sperimenta per la prima volta il suo lavoro applicato ad una superficie di rivestimento.
Il brand italiano che scommette su di lui quest’anno è Mutaforma, una azienda giovane e lungimirante che si distingue per la produzione di un micro mosaico stratificato, composito, altamente innovativo e tecnologico e che trae ispirazione dall’antica cultura del mosaico in vetro.
Fiori ed elementi vegetali sono invece le materie prime del lavoro di Dylan che unite alla sua capacità compositiva, danno vita ad installazioni e realizzazioni eleganti e poetiche, perfetta traduzione della sua visione “floreale” del mondo.
Dall’alleanza tra designer capaci ed aziende innovative e visionarie nascono progetti unici ed irripetibili, “la creatività è collaborazione”.
L’incontro tra Dylan Tripp e Mutaforma ha dato vita ad Anthemion, il nome è preso in prestito dalla lingua greca ed è il diminutivo di “fiore”. Il progetto parte dall’osservazione dei fiori e delle loro parti, l’idea è stata quella di scomporne e ricomporne le geometrie ed esaltarle attraverso le micro tessere in vetro, punto di forza del materiale Mutaforma.
Per rispettare gli accostamenti naturali dei colori dei fiori non c’è stata regolazione cromatica e Dylan Tripp ha lavorato principalmente su tre gamme: il blu, il rosa e il verde. La collezione Anthemion è composta da tre pannelli artistici: Delphinium con predominanti gradazioni di viola e blu, Ammi che ha come ispirazione la freschezza germogliante dei verdi e dei bianchi ed Anthurium caratterizzata dalle forti componente geometrica e contrasto cromatico.
“L’incontro con Mutaforma è stato tanto fortuito quanto illuminante. Non immaginavo che mosaici e fiori avessero tanto in comune. Il pensiero di poter lavorare con un’azienda di design che rende contemporanea una tecnica così ricca di storia e così legata al nostro millenario artigianato mi ha subito caricato di stimoli e idee.”
Dylan Tripp