“Abitare significa lasciare tracce” così si apre il libro di Dario Scodeller, con le parole di Walter Benjamin.
Il design spontaneo di tutti i giorni ci accompagna nella lettura di questo libriccino. E’ una passeggiata nel quotidiano che porta alla riflessione sul senso dell’oggetto, sulla sua storia, sul suo uso. Oggetti che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, o quasi, diventano motivo di critica ma anche di scoperta!
L’utilizzo o la libera interpretazione degli oggetti trasforma gli oggetti stessi in nuovi pezzi di design, col valore aggiunto del tocco personale e personalizzato! E’ un invito cortese a guardarsi intorno e trarre dalle cose che ci circondano un senso nuovo, una nuova vita che deriva dalla nostra cultura, dai nostri occhi. Osservare attentamente “le cose” e più intensamente, per scoprirne la vera bellezza non solo nella bellezza in sé ma anche nell’utilità.
Ventiquattro tracce, cioè segni dell’uomo, descritte in questo libriccino, ventiquattro esempi di genialità non premiata… o almeno non ancora!
Da “il cinese e le cavallette” che con un ombrello senza stoffa crea un ottimo espositore per le sue creazioni di carta: ecologia e sostenibilità al cento per cento.
O l’elogio al riuso che genera vere e proprie opere d’arte: sacchetti di plastica tagliati a strisce e piantati su un palo nell’orto come spaventapasseri; bottiglie di plastica col fondo tagliato usate come imbuti; vaschette di alluminio per alimenti utilizzate come sottovasi o blocchi forati di laterizio come porta-scope. O ancora lo spatolagomme!
Ma anche riflessioni su come l’esperienza delle cose si riduce oggi a semplice manipolazione: automatismi e meccanicismi del mondo moderno. O le modificazioni del territorio, quell’antropizzazione che ne snatura il suo essere.
E ancora il déplacement, cioè lo spostamento di un oggetto dalla sua funzione originale che genera stupore e la domanda: è arte o non è arte?
Queste e molte altre tracce ancora sono “i segni dell’abitare” ma anche “i segni del vivere”. Vale davvero la pena seguirle e riprendere così ad osservare il mondo, magari con un occhio più curioso!
Dario Scodeller è architetto e storico del design. Insegna design al Dipartimento di Architettura dell’Università di Ferrara. Si è occupato come progettista di exhibition e retail-design, come consulente di Fabrica e con lo studio Archiroom. I suoi saggi sono apparsi su “Casabella”, “Abitare”, “Luce e design”, “Domus”. Ha pubblicato saggi e monognafie sul design e insegnato in varie università, tra cui il Politecnico di Milano e il Corso di Laurea in Design di San Marino, di cui è stato direttore nel 2014-2015.
Edito da Corraini, Design Spontaneo è presente anche nella nostra libreria!
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