Il libro nasce da un’idea di Stefano Boeri, “Foto dal finestrino” è stata una rubrica di Domus dal 2003 al 2006, e per la prima volta in questo breve ma intenso volume, trovano una forma aggregata piccoli e variegati racconti.
“Foto dal finestrino” è una raccolta di foto istantanee, con relative didascalie, di mondi e di realtà che in pochi sono in grado di vedere, ma ancor più di osservare, assimilare e descrivere in modo così immediato ed essenziale.
Un susseguirsi quasi casuale di temi, caratterizza queste pagine fatte di riflessioni su: le solitudini della mondanità, le tradizioni in giro per il mondo, le tracce lasciate dall’uomo, le citazioni e i racconti, scelti e messi insieme quasi in modo disordinato!
Ventotto immagini scattate dallo stesso Ettore Sottsass che raccontano la realtà, e la raccontano due volte: con le immagini appunto e con le favolose riflessioni dell’autore che le completano.
Si tratta di immagini e parole in libertà, e la scoperta che Ettore Sottsass oltre ad essere un architetto e un fotografo era anche un viaggiatore che coglie gli attimi della realtà che lo circonda amplificandone il vissuto con la parola scritta: riflessioni ironiche, pensieri di ogni tipo! Brevi reportage di molti posti del mondo: persone, luoghi, sculture, edifici, arti descritti con ironia e curiosità tipiche di un architetto! Il tutto messo insieme in questo piacevole libriccino che gli conferiscono grandi capacità di riflessione, quasi meditative. Un mondo nascosto che nessun altro ha saputo vedere se non una personalità originale e dominante capace di poesia ed essenzialità.
E riflessioni come questa vale la pena di sottolineare:
“Ci sono state e ci sono culture per le quali l’attività che oggi chiamiamo “arte” non produceva e non produce necessariamente gallerie, negozi, aste pubbliche, cioè mercato generale. Sono esistite ed esistono ancora culture, anche molto sofisticate, nelle quali scolpire sculture o dipingere storie non aveva e non ha come tappa finale il mercato, culture nelle quali una scultura o una pittura non finisce per diventare “un prodotto” ma si accontenta di segnalare storie segrete o memorie o visioni misteriose….”
sono parole con cui Ettore Sottsass, descrivendo un’immagine, comunica un’intera visione di arte e cultura.
Racconti brevi fino a quando il treno, entrando in stazione, rallenta per far scendere e ritornare alla realtà. Grazie per questo viaggio Ettore, dovremmo provare tutti a fare questo esperimento!