Si apre la nuova stagione di “Una stanza tutta per sè” stesso progetto ma nuovi designer chiamati ad interpretare il nuovo tema 2018: “Lasciare tracce” definito dalla curatrice Domitilla Dardi. E’ una riflessione, sta volta, sugli spazi che viviamo, come li abitiamo e li personalizziamo.
“Lo spazio che abitiamo non è perfetto e ordinato come quello delle riviste e delle pubblicità. Lo spazio che abitiamo è il riflesso della nostra imperfezione e della sua straordinaria unicità. Abitare significa lasciare tracce – diceva Walter Benjamin. Partendo da questo concetto, abbiamo invitato i progettisti a raccontarci il loro modo di rendere uno spazio vivo e abitato , in grado esso stesso di narrarci la storia di chi lo occupa. La stanza tutta per sé diventa ancora di più uno spazio dove immaginare di mettere in scena ciò che da sempre regola la relazione tra l’uomo e il suo ambiente. Un rapporto che non è affatto lineare ma complesso e tortuoso come l’animo umano e infinitamente variabile come la natura delle cose”. Domitilla Dardi
Il primo designer che inaugura questa nuova stagione della Stanza sarà Andrea Anastasio, quasi ci risulta riduttivo chiamarlo “solo” designer… Classe 1961, romano di nascita e uomo del mondo.
Una laurea in lingue moderne, in filosofia e studi sul pensiero religioso orientale, i mistici islamici e Simone Weil. Dotato di grandi capacità artistiche e con un fratello gemello artista che in qualche modo ha contribuito a suscitare in lui un gran fascino per il mondo dell’arte.
E quando la casualità incontra il genio succedono davvero le magie. In una festa per il settantesimo compleanno di Ettore Sottsass e per il decennale della Sottsass Associati, il maestro in persona rimase affascinato da un oggetto indossato e realizzato da Anastasio e da lì tra design e lunghe discussioni sulla filosofia si aprì un nuovo mondo per Andrea Anastasio attraverso pubblicazioni, esposizioni e nuove collezioni.
Per seguire con la consapevolezza di questo grande cambiamento grazie all’aiuto di un altro maestro: Bruno Munari. Dunque a dir poco un inizio speciale!
La produzione per Artemide e la presenza nelle gallerie milanesi concludono una prima fase della vita da designer di Andrea che a questo punto si allonta per un periodo sabbatico in India che doveva essere di sei mesi e che si trasformò poi in una permanenza di dodici anni! Il design continua anche in India ad essere presente.
Nel 2014 il rientro in Italia, con i suoi lavori fatti di innesti, di giochi di materie per affermare la caratteristica umana di generare forme unita alla centralità della dimensione domestica che è lo spazio “dove l’essere umano si rimette di fronte al mistero del non controllabile”.
E dopo questa breve presentazione possiamo dire di essere davvero onorati di avere qui la prima installazione del 2018 a firma Andrea Anastasio che, proprio perché lo spazio che abitiamo non è perfetto e ordinato, risponde col rappresentare una realtà solitamente non mostrata vista come imperfetta ma in realtà con una grande valenza estetica.
Ha voluto qui mettere in evidenza ciò che rimane nascosto durante i processi di realizzazione, in questo caso quello edilizio. Tutto il processo grandioso, frutto del lavoro delle maestranze e delle capacità de materiali che porta al risultato ultimo e visibile, un omaggio al processo di realizzazione del progetto che fa parte in pieno del progetto stesso!
Vi aspettiamo mercoledì 9 maggio alle ore 18.30!!
#CantiereGalliDesign